SFERE ARMILLARI

Pare che fin dai tempi di Eratostene, nel III secolo a.C., fosse largamente usata dai filosofi naturali della scuola d'Alessandria una rappresentazione della sfera celeste, formata da cerchi metallici graduati, rappresentanti l'equatore, l'eclittica e alcuni meridiani e paralleli. Questo "scheletro" di anelli metallici (armillae) era sostenuto da un cerchio fisso, rappresentante l'orizzonte dell'osservatore e poteva venire adattato alla latitudine e longitudine del luogo.
Al centro di questa sfera armillare venivano rappresentati la Terra e, in modelli pių complicati, anche il Sole, la Luna e i pianeti. Mettendo opportunamente in posizione i corpi all'interno della sfera e gli anelli, si potevano risolvere problemi di astronomia sferica e determinare le coordinate degli astri sulla sfera celeste. Ovviamente, la scarsa precisione insita nelle dimensioni dello strumento ne favoriva un uso essenzialmente didattico ed esplicativo.
Si deve ad Egnazio Danti, ne Dell'uso et fabbrica dell'astrolabio et del planisfero del 1578, una descrizione completa di quello che lui chiama "Astrolabio armillare di Tolomeo".
Con la definizione di un sistema eliocentrico, iniziarono ad essere costruite anche sfere armillari con il Sole al centro e una completa descrizione del sistema copernicano.
Le dimensioni delle sfere armillari potevano andare dai tre metri del pių grande esemplare mai costruito - realizzato in legno intagliato e dorato da Antonio Santucci delle Pomarance (XVI-XVII sec.), alla fine del Cinquecento ed esposto all'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze - ai 15 cm di diametro della sfera realizzata nel 1720 dal londinese John Rowley (c.1700).
Gli esemplari pių belli risalgono alla fine del Seicento, quando venivano realizzati in ottone dorato con splendide incisioni di segni zodiacali e posizioni importanti sulle varie armille. La loro eleganza estetica fece sė che divenissero sempre pių oggetti di moda, piuttosto che di studio. Alla fine del Settecento, specialmente in Francia, le sfere armillari venivano costruite in serie, in legno rivestito di carta colorata.