21. Cerchio moltiplicatore di Reichenbach, Utzschneider und Liebherr
Monaco, 1802-1814
Georg Friedrich von Reichenbach (Durlach 1772- Monaco 1826)
Joseph von Utzschneider (Rieden 1761 - Monaco 1840)
Joseph Liebherr (Immenstadt 1767 - Monaco 1840)

Ottone
diametro cerchio diviso c. 40 cm
lunghezza del cannocchiale c. 45 cm
[Inv. MdS-81]

Si legge nell'inventario del 1873 la descrizione di "Un circolo ripetitore di Reichenbach e Utzschneider col lembo di argento di un piede di diametro, diviso di 4" in 4" per mezzo di quattro vernieri. I due cannocchiali hanno l'obiettivo di 18 linee di apertura e 16 pollici di lunghezza focale. Lo strumento è fornito di piede di legno [Inv. MdS-157] e di una cassa di trasporto [non ritrovata]." Sul lembo si legge la firma Reichenbach, Utzschneider und Liebherr in Münich.
Il cerchio moltiplicatore - detto anche circolo ripetitore o circolo universale, in quanto è in grado di misurare angoli in qualunque piano - consta di due cerchi graduati, uno interno all'altro. Al più interno è assicurato un cannocchiale per la mira al punto zero, mentre un altro cannocchiale, per la misura dell'angolo in esame, ruota sul cerchio più esterno. Una volta traguardati i due punti in osservazione, il cerchio più esterno può essere bloccato nella posizione voluta con un fermo dotato di movimento micrometrico. L'angolo è così determinato dalla lettura sul cerchio graduato.
Negli strumenti di Reichenbach e collaboratori si riusciva a raggiungere una precisione assai vicina al secondo d'arco.
I cerchi sono ribaltabili per usare lo strumento in modo altazimutale. Una struttura a treppiede sorregge il tutto e una livella a bolla [Inv. MdS-89] permette di metterlo in stazione. Contrapposti ai telescopi, si trovano due contrappesi per il bilanciamento dello strumento.
La facilità e la precisione con cui si riuscivano a determinare ascensioni rette e declinazioni con il cerchio ripetitore fece sì che questo tipo di strumenti si diffondesse praticamente in tutti gli osservatori astronomici, durante la prima metà dell'Ottocento, sia per misure di coordinate celesti che per misure topografiche.

Le officine meccaniche dell'Osservatorio Astronomico di Roma hanno ricostruito nel 1993 gli attacchi degli oculari dei due cannocchiali. Il tavolo di sostegno a tre piedi in legno di noce è stato restaurato nello stesso anno da S. Salemme (Imola).

J.A. Bennett (1987) pp. 159-160.
M. Calisi (1991), p. 38.
M. Daumas (1953).
E. Miotto, G. Tagliaferri, P. Tucci (1989), p. 53.
J.A. Repsold (1908 e 1914).
G.L'E. Turner (1991), p. 224.