19. Strumento dei passaggi di J. Sisson
Londra, 1739
Jonathan Sisson (1690?-1747)
ottone e legno
lunghezza del cannocchiale 85 cm
[Inv. MdS-122]
Nell'Inventario delli Ordegni Astronomici ... fato l'Anno 1746 si legge:
"Canochiale di due lenti Allasse che serve per osservare i passaggi
Meridiani, dalla parte inferiore del Canochiale è annesso un semicircolo
d'ottone diviso in gradi, e dalla parte superiore un cilindro d'ottone con
una palla che serve per contrappeso, un'altra palla attaccata al tubo presso
l'oculare, che serve anchesa di contrapeso;
A questo Canochiale va unito un livello, che serve per meter orizontale
l'Asse reto al Canochiale;
Altro Asse, o fuso di legno che serve per fermare il Canochiale a diverse
inclinazioni.
Tanto l'Asse retto al Canochiale, quanto il fuso di legno, ano i suoi
respetivi appoggi d'ottone, due per il primo che ano forma di forcelle, e due
per il secondo, che consistono in due lastre trasversali, tutto lavoro
d'Inghilterra.
Questo strumento è sostentanto da un Pedistallo di Macigno ornato di marmo
tutto con molte elleganza."
Il suo costruttore, Jonathan Sisson, fu il miglior allievo di Graham, il
costruttore degli strumenti ordinati da Halley per l'osservatorio di
Greenwich. I suoi strumenti si segnalano per la perfezione dell'esecuzione,
che ha dell'incredibile se si pensa che non esistevano ai tempi macchine
utensili e la lavorazione era completamente manuale.
Così come per il grande quadrante murale e per il quadrante mobile realizzati
dallo stesso artefice [schede 14 e 17], la parte mobile di questo strumento è
identica, fino ai più minuti dettagli, allo strumento dei passaggi descritto
nella Encyclopédie di Diderot e d'Alembert.
Notevole la grande livella invertibile, ancora riempita dal suo fluido. Solo
da pochi anni, infatti, la tecnica di alesatura dei tubi di vetro aveva
consentito di ottenere dalle livelle a bolla la sensibilità richiesta per la
messa in stazione degli strumenti astronomici.
E' stato rimesso in stazione nel 1979 tra le ricostruite colonne che, secondo
Zanotti, erano "d'ordine dorico in quella proporzione che soddisfacesse al
bisogno, ed insieme all'eleganza" (Annotazione di mano dello Zanotti in Reg.
Sp. Ist. Scienze Bo., vol. VII, alla data 16 Agosto 1742, Arch. Dip. Astron.
Bo.). Gli appoggi murati alle colonne e l'asta di legno che collega la parte
oculare dello strumento al fuso inferiore, assicurandone la posizione in
altezza, sono anch'esse state restaurate nello stesso anno. Sono anche stati
rimessi i fili del micrometro trovati spezzati ed il riflettente che, sebbene
non nominato nella descrizione inventariale di cui sopra, pare originale. Sul
tubo reca la scritta: Jonathan Sisson London. Sull'obiettivo si legge JaS,
Mann Fecit 1739. Si tratta, probabilmente, di James Mann Jr. (c.1717-1749);,
erede di un atelier che ebbe lunga attività a Londra (all'insegna Archimedes
and two pairs of golden Spectacles), nel quale vennero costruiti anche
obiettivi acromatici. Alcune lenti della famiglia di costruttori Mann si
trovano a Oxford e a Cambridge (Daumas, op. cit.).
Nel volume dei Registri della Specola di Bologna (Arch. Dip. Astron. Bo.)
segnato "1815", alla data 30 maggio, si trova l'annotazione relativa alla sua
sostituzione con un nuovo strumento dei passaggi, realizzato da Reichenbach,
Utzschneider und Liebherr [scheda 20].
E. Baiada, A. Braccesi (1983), pp. 118-119 e 106, fig. 17
M. Daumas (1953), p. 301.
D. Howse (1993), p.608.