79. Teodolite semplice di F. Merighius
Bologna, XVII sec.
Franciscus Merighius (XVII sec.)
ottone
diametro 27 cm
[Inv. MdS-13]

Questo esemplare di piatto azimutale - che reca la scritta Franciscus mire expressit Merighius aere e uno stemma con tre teste di mori sovrastate dai gigli di Francia - consiste in un circolo munito di due alidade a traguardi, l'una ortogonale all'altra, recante una bussola nel centro. La bussola serve solo per orientare lo strumento e non ha relazione con la misura dei gradi, che viene fatta con l'alidada sull'apposita graduazione. Il piano del circolo porta la divisione in gradi per ogni quadrante e la divisione dell'anno in mesi e giorni. Vi sono, inoltre, annotati gli ingressi del Sole nei segni zodiacali, la direzione degli otto venti principali, i cui nomi sono scritti in italiano, e i nomi dei mesi e delle costellazioni dello zodiaco in latino.
Muzio Oddi (1569-1639), ingegnere del Duca di Urbino, nel suo trattato sullo squadro critica questo strumento come "il più fallace et meno sicuro fra tutti gli strumenti che adoperano gli Architetti", sia per le difficoltà di costruzione, sia "per lo ferretto calamitato, tanto difficile a trovarsi in tutta perfettione, et per le tante cose che impediscono la virtù della pietra (magnetite) con che è tocco".
Strumenti come questo, adibiti solo alla misura di angoli orizzontali - essenzialmente, quindi, per il rilevamento delle fortificazioni - furono resi obsoleti dall'ideazione del teodolite altazimutale - in grado, cioè, di misurare anche le altezze - avvenuta ad opera del tedesco Martin Waldseemüller e dell'inglese Leonard Digges.

J.A. Bennett (1987), pp. 41-71.
L. Digges (1571).
F. Farinelli (1979), p. 191.
M. Holbrook (1992), pp. 35 e 74.
G. L'E. Turner (1991), p. 198.