71. Compassi da disegno
XVII-XVIII sec.
autore e località sconosciuti
legno
c. 50 cm

I vecchi inventari ricordano la presenza, tra gli Oggetti che servono al disegno, di numerosi compassi a due, tre e quattro punte, di svariate dimensioni.
Di quei compassi ne rimangono solo due, uno dei quali [Inv. MdS-143] si è potuto riconoscere nella descrizione che ne dà l'inventario del 1843: "Un Compasso grande di legno con perno di ferro alla cerniera e riparelle di ottone, alle due estremità delle gambe sono vere di ottone con viti per assicurare li sottonotati pezzi di rimonta.
Punta di ferro
Punta di ferro a penna
Cannetta di ottone per lapis
Due punte di ottone ricurve per misurare li diametri dei solidi cilindrici e sferici.
" Degli accessori rimangono solo le due punte di ferro.
L'altro compasso [Inv. MdS-144] ha due punte fisse e non lo si è potuto ritrovare con certezza negli inventari, in quanto più volte viene citato un "Compasso grande con punte ferme d'acciaio". Sovente un compasso siffatto viene ricordato tra gli strumenti conservati dentro "Uno Stuccio coperto di Damaschino con Arabeschi dorati ed Arma di sua Maestà Papa Benedetto XIV", contenente diversi strumenti matematici costruiti da Angelo Lusverg. Sia l'astuccio che gli strumenti sono scomparsi da tempo e l'attribuzione di questo compasso ad Angelo Lusverg appare quindi oltremodo incerta.
Appartenenti pure alla strumentazione da disegno sono due piccole scatole cilidriche in legno [Inv. MdS-166a,b] usate per riporre gli accessori dei compassi.