54. Globo celeste di J.W. Blaeuw
Amsterdam, c. 1635
Janszoon Willem Blaeuw (Alkmar 1571-Amsterdam 1638)
legno, gesso e cartapesta ricoperta di carta stampata
diametro 68 cm
[Inv. MdS-96]

E' identico al globo terrestre come struttura, dimensioni ed epoca di stampa. Le costellazioni sono rappresentate insieme con le loro figurazioni mitologiche e sono riprodotte anche quelle visibili soltanto sotto all'equatore. I nomi delle principali costellazioni sono riportati, oltre che in latino, anche in greco e in arabo, come di consuetudine per l'epoca.
Equatore ed eclittica sono evidenziati e la sfera è montata in modo che il cerchio del suo sostegno rappresenti l'orizzonte per una latitudine di 45 gradi.
Anche in questo globo il sostegno non è originale, ma fu probabilmente rifatto all'inizio dell'Ottocento: quindi manca anche qui la fascia applicata sul sostegno del globo a rappresentare l'orizzonte.
Blaeuw fu matematico, astronomo, poeta, geografo, intagliatore e tipografo. Discepolo di Tycho Brahe, eseguì egli stesso numerose osservazioni astronomiche e fu il primo a scoprire la stella nuova apparsa nel 1600 nella costellazione del Cigno: "Nova in Cygno stella anno 1600 Augusto 18, primum a me, - scrisse - summa cum admiratione observata est". In campo tipografico ideò il cosiddetto "torchio olandese", trasformando il manicotto dello strumento: prima importante innovazione nel modello del torchio da stampa in uso da oltre un secolo. Come sferografo volle realizzare globi di dimensioni tali da risultare i più grandi rispetto agli altri allora esistenti (in particolare quelli di Mercatore e di Molyneux).

F. Farinelli (1979), p. 186.
M. Fiorini (1989), p. 257.
L. Franco Devetag (1987), p. 86.
L. Luzio: (1957), p. 48.
M. Miniati (1991), pp. 96-100.
E.L. Stevenson (1921), pp. 21-44.