26. Cannocchiale germanico da 8 piedi
Germania, 1702
autore ignoto
tubo in cartone con custodia in legno [Inv. MdS-40], tubo in latta [Inv. MdS-162]
lunghezza tubo 276 cm, diametro 9 cm
lente obiettiva (attribuizione incerta) [Inv. MdS-31]: lunghezza focale 350 cm, diametro 6,7 cm

Una lettera di Manfredi a Marsili, in data 10 gennaio 1702, ricorda come alcuni strumenti, tra cui un sestante ligneo e due cannocchiali, fossero stati consegnati allo stesso Manfredi da Filippo, fratello di Marsili.
Sia l'inventario degli strumenti della Specola Marsiliana del 1703, che l'Instrumentum donationis del 1712 menzionano due cannocchiali germanici: "Telescopium aliud Germanicum incerti Artificis, duobus convexis perspicillis, tubo ferreo pedum Bonon. 7 unc. 3, litera A distinctum. Huic etiam suus est tubus chartaceus, thecae ligneae inclusus, quae eodem charactere notatur, intra quem duae oculares lentes aliae repositae sunt, terrestribus objectis inspiciendis. Aliud eadem forma, structura, & magnitudine Telescopium, litera B insignatum, cui tubus quoque alter chartaceus convenit, capsula pariter lignea, eodem Charactere B distincta, conclusus, cum ocularibus duobus ad usum antea dictum."
Resta uno solo dei due tubi in cartone, completo della custodia in legno tornito. Il tubo allungabile superstite, verdastro, a sei tiraggi (lungo 61 cm chiuso) non pare deteriorato dall'uso, il che fa pensare che i due cannocchiali siano giunti nuovi a Manfredi e che, inoltre, il tubo rimastoci sia stato poco usato.
Anche dei due tubi di latta, di cui i cannocchiali venivano di norma forniti per renderne pił agile l'uso, ne resta solo uno - con ogni verosimiglianza quello dell'unico dei due cannocchiali rimastici, lungo 276 cm, pari a 7,3 piedi bolognesi - chiuso con un tappo a vite all'estremo obiettivo, identificabile dal progressivo allargarsi dei due diaframmi esistenti all'interno del tubo.
Rimane, inoltre, un obiettivo senza scritte (diametro 67 mm, spessore al bordo 5 mm, e focale 350 cm), in vetro verdastro, con pochissime bolle, delle quali una piuttosto grande, il quale, come diametro, si adatterebbe al montaggio ancora esistente sul tubo allungabile. Pare, tuttavia, di focale troppo lunga per lo strumento, sebbene non si sia potuto avere un riscontro oggettivo della lunghezza del cannocchiale, essendo risultato impossibile aprire il tubo. Tale lente, peraltro, bene si adatta alla lunghezza di due tubi telescopici [scheda 32] in cartone pressato, che potrebbero essere parte del lungo "tubus chartaceus" del cannocchiale da 11,6 piedi di Geminiano Montanari.
L'oculare aveva 69 mm di focale ed era costituito da una lente di 52 mm di diametro, il campo era limitato a 31 mm da un diaframma. La distanza della lente oculare dal foro per l'occhio era 44 mm.

E. Baiada, A. Braccesi (1983), p. 84.
G. L'E. Turner, (1991), p. 412.