2. Astrolabio fiammingo di W. Aertsen
Lovanio, 1565
Walter Aertsen (Gualtiero Arsenio) (Fiandra, a. 1556-1579)
ottone dorato, diametro 34,5 cm, diametro piatti 31,3 cm
[Inv. MdS-10]

Lo strumento, proveniente dalla donazione Collina Sbaraglia [scheda 69], è tipico della migliore produzione fiamminga cinquecentesca. Nella "madre" sono alloggiati sei piatti intercambiabili, per le latitudini di 32o-45o, 35o-37o, 39o-41o, 42o-43o, 49o-51o, e 33o-Horizontale Catholicum. Nel fondo dell'alloggiamento dei piatti è effigiato un Quadratum Nauticum. Sul retro - che porta un'altra alidada, oltre a quella sul dritto - è incisa una proiezione stereografica del cielo stellato su cui è riportata l'eclittica e le stelle più importanti. Nella parte inferiore è inserita una piccola bussola, compresa di coperchio in ottone. All'estremità superiore, al di sotto dell'anello di sospensione, si trova un trono con una figura maschile ed una femminile affiancate, a tutto tondo. Sul bordo inferiore del trono si legge: Gualterus nepos Gemmae Frisij Louanij fecit anno 1565.
Gemma Frisius Reiner (1508-1555), astronomo e cosmografo dell'Università di Lovanio, fu autore di numerosi trattati astronomici sull'uso dell'astrolabio, tra cui De Radio Astronomico e Medici ac Mathematici de astrolabio catholico liber quo latissime patientis instrumenti multiplex usus explicatur, pubblicati entrambi ad Anversa, rispettivamente nel 1545 e nel 1556. Fu capostipite di una numerosa famiglia di artigiani, tra i più rappresentativi della scuola strumentale fiamminga del XVI secolo. Oltre all'autore di questo astrolabio, Walter - artefice di numerosi altri strumenti astronomici, firmati anche come Arsenius o, semplicemente, come nepos Gemmae Frisij - si conoscono Reignier e Remigius, anch'essi nipoti di Gemma e attivi a Lovanio, intorno al 1565-1574, oltre a Ferdinand e Ambroise, forse fratelli dello stesso Gemma e attivi ad Anversa dal 1573 al 1618.

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